Qualche anno fa sembrava che la birra artigianale fosse un cavallo al galoppo, destinato a crescere sempre di più.
Molti birrifici si sono lanciati in ingrandimenti colossali degli impianti di produzione, inseguendo un “sogno americano” che avrebbe visto il comparto crescere per volumi e consumi mantenendo intatta la qualità.
Noi stessi abbiamo pensato per un periodo di scalare gli impianti, crescere, abbandonarci al produttivismo: ma ci chiedevamo anche, com’è nostro vizio, è vero che la qualità rimarrebbe la stessa? Saremmo davvero riusciti a curare ogni singolo lotto, ogni fusto, ogni bottiglia con la stessa dedizione e attenzione al particolare? Avremmo potuto ancora evitare qualsiasi intervento correttivo, come facciamo da sempre, l’uso di stabilizzanti, filtri, centrifughe? Saremmo ancora stati pienamente “artigiani”?
Così abbiamo capito che il cavallo al galoppo, in realtà, era in procinto di imbizzarrirsi. E ci siamo fermati: calcolando al millimetro la quantità massima annua che avremmo potuto produrre senza scendere a compromessi né sul fronte della qualità della birra, né su quello della nostra soddisfazione nel produrla.
Abbiamo tirato una riga a 7000 hl l'anno: una soglia che, una volta raggiunta, manterremo costante; senza brassare un solo ettolitro in più... Un confine di autocoscienza che marca la nostra consapevolezza, e la nostra maturità di artigiani birrai.
Raggiungeremo questa soglia, il nostro “numero magico”, nel Novembre del 2021: celebreremo l’evento con una birra one-shot speciale; che si chiama appunto 7000. Si tratta di una speciale Nigredo metodo eisbock, quindi concentrata a freddo eliminando parte dell’acqua, blendata con una quintessenza di anice stellato prodotta dal liquorificio abruzzese Scuppoz: una birra riscaldante, intensa e da medio invecchiamento da 10 gradi alcolici.
Le note tostate di Nigredo, dopo il congelamento e l’eliminazione di parte dell’acqua, si intensificano proponendosi sotto forma di cacao crudo, polvere di caffè nero e cenere di pino; dei luppoli balsamici rimane in evidenza la frazione roasted, che incontrando l’anice stellato scatena ricordi di corretto Varnelli, eucalipto e cioccolato fondentissimo in tazza.